Un giro veloce della casa, per assicurarmi che sia tutto a posto ed esco in esplorazione. Sono pervasa da uno stato di eccitazione. Fatico a realizzare di essere veramente qui, dopo mesi di ricerche, ho mille cose che desidero vedere. L’aria del tardo pomeriggio, complice la pioggia passata, è fresca e umida. Il tempo sull’isola è imprevedibile. In questa settimana sarà molto variabile. Imparerò solo dopo, quanto possa esserlo.
Esco per andare a cercare qualcosa per cena. Ho visto, quando sono arrivata in paese con il pulmino, una strada che porta al mare. Torno quindi indietro a piedi e la incontro sulla mia destra. Percorro questa stretta via fino a ritrovarmi in una piazzetta affacciata sul mare. Ombrelloni chiusi e tavoli di legno bianco annunciano la presenza di un locale.Non c’è nessuno, ma il locale è aperto.
Sulla piazza trovo anche un alimentari e un bar ristorante pizzeria.
Decido di ritornare dopo per mangiare, ora voglio visitare il faro e “sentire” il mare.
Una famiglia con bambini piccoli sta facendo una passeggiata lungo la spiaggia. Il sole sceglie di affacciarsi e salutare prima del tramonto. Il panorama si colora di mille sfumature diverse.
I raggi sono solo tiepidi ma la luce scalda e i colori si fanno brillanti.
Un senso di disagio, rovina il momento. Qualcuno mi sta seguendo. Un uomo incontrato prima sul lungomare, si avvicina. Come un cristallo rotto, tutta la mia sicurezza va in frantumi e la realtà mi piomba addosso.
Sono sola, non conosco nessuno. Per la prima volta da quando ho deciso di partire, ho paura. Mi sento fragile e indifesa. Facile preda.
Reagisco allo shock e decido di giocare in difesa. Prendo il cellulare e inizio a scrivere un messaggio per dire che va tutto bene, che sono arrivata e che sono stracontenta. Faccio anche una telefonata. Il tipo sembra non avere fretta, aspetta paziente. mi sorpassa lungo la strada del faro e quando termino la telefonata si avvicina.
Tento di non entrare in modalità panico, e di governare le emozioni. Non credo mi riesca bene perché l’uomo si avvicina e si scusa per avermi messo paura. Mi ha vista sola e ha capito che ero una forestiera come lui. Mi racconta che è sull’isola per lavoro. Si occupa della costruzione di piscine e giardini. Gli hanno commissionato un lavoro qui in un albergo di Lingua.
Mi sento una stupida. Nella mente mi ero già fatta un film dalla trama orribile.
Questa persona è, invece, molto più simile a me di quanto possa riconoscerlo. Quando mi trovo sola, sarei capace di attaccare bottone anche con i sassi. Mentre ascolto con interesse la storia antica del suo paese, della sua famiglia e della sua florida attività, passeggiamo lungo il faro e la striscia di pietra lavica che separa il mare dalla zona lacustre. racconto le motivazioni che mi hanno condotto sull’isola, senza rivelare troppi dettagli sulla mia permanenza.
In maniera alquanto cavalleresca mi lascia un biglietto da visita, invitandomi, qualora dovessi trovarmi in difficoltà a contattarlo.
Lo sconosciuto dopo Sonia, è la seconda persona che mi lascia i suoi contatti.
La bella donna incontrata in aereo, infatti, una volta a terra mi ha aiutato a trovare il bus per Milazzo e mi ha lasciato il suo contatto per lo stesso motivo. << Di qualunque cosa avessi bisogno, chiamami pure>> aveva detto. ci messaggeremo e mi chiamerà spesso durante la settimana. Sentirmi accudita è un esperienza piacevole per una persona solitaria e un po’ orsa come me.
io e lo sconosciuto, ormai non più tale, torniamo indietro e quando siamo di nuovo in piazza ci salutiamo.
Entro così nel piccolo ed unico negozio di generi alimentari presente e acquisto del formaggio e dei biscotti di mandorla.
Non credo sia una cena proprio salutare così mi dirigo verso il locale a fianco.
Il pane cunzato di questo locale è famoso in tutto il mondo quando si parla di Salina. Non è l’unico ristorante del lungomare, ma la curiosità di assaggiare questo piatto, prevale sulla pizza e sul pesce.
Mi ritrovo sulla via di casa con in mano un contenitore da asporto dentro cui si trova una pagnotta appena sfornata che emana un profumino esaltante.
Non vedo l’ora di mettermi a tavola ed assaggiare il famoso “pane cunzato” di Alfredo.