Ho posato la mano su un tronco. L’ho fatto con timore, come se, a conseguenza del mio agire, potesse succedere sia a lui che a me qualcosa di spiacevole. Con le dita incerte, ho saggiato la temperatura e la consistenza della corteccia.
Con mia grande sorpresa non ho percepito sotto i polpastrelli un senso di fastidio perchè non vi era traccia di umidità. Ho fatto una carezza al muschio che ricopriva parte del tronco.
E così è sorto il desiderio di abbracciare questo gigante così da aumentare la superficie di contatto tra di noi. Nessuna differenza di temperatura. I nostri corpi diversi nella loro natura ma uniti in un abbraccio.
Per la prima volta, ho percepito, un modo nuovo di sentire gratitudine.
Il compito che questa pianta svolge, lo fa in modo eccelso, senza chiedere nulla in cambio.
Osservarla con attenzione, toccarla apre l’anima alla meraviglia del semplice esistere.