Lei
La poltroncina è poco imbottita, quell’orologio è in ritardo di 5 minuti, lo steward, poi, quando gli abbiamo mostrato i nostri biglietti era particolarmente distratto e scortese, forse questo viaggio è stato un grande errore
Mentalmente distante e indifferente ad ogni critica, l’uomo che ha ascoltato le sue lamentele con accondiscendenza, ora si alza e inizia a camminare.
Fa tre passi in avanti e tre passi indietro poi si ferma, la guarda e ricomincia; tre passi avanti, tre indietro, si ferma, di nuovo la guarda e tutto d’un tratto con tono di voce esasperato quasi urlante, esclama:
Lui:
ADESSO BASTA!!!!!!, sei una persona insopportabile e petulante. TU, un elefante. IO un negozio di cristallo che non può, non vuole e non riesce a contenerti.
Ho provato, in tutti questi anni, a ritrovare in te quella stessa scintilla che mi aveva attratto la prima volta. Ti ho scelta, ti voglio bene ma ti detesto fino al midollo”.
Pietrificata nel corpo immobile con il viso cereo. A tradirla solo gli occhi.
Sottolineano la presenza di una vita sotto l’apparente immobilità facendosi prima sorpresi, poi rossi di rabbia, infine consapevoli.
Una dolce e amara tristezza affiora con un’unica e semplice lacrima. Come la più vana delle illusioni, essa scivola via e cade a terra senza fare alcun rumore.
FINE