La Musica e le parole sono la compagnia perfetta delle mie uscite solitarie con il cane. Non sono un desiderio ma una necessità di soddisfare i bisogni essenziali del quadrupede.
La mattina e il pomeriggio, vaghiamo compiendo giri solitamente noti, lasciando tracce invisibili del nostro passaggio.
Questa mattina abbiamo allungato il nostro girare e ci siamo spinte quasi fino alla ferramenta, luogo ambito in quanto dispensatore di ottimi biscotti a forma di osso.
Non siamo arrivate così lontano perchè con le ginocchia ho spinto delicatamente Peach verso una diversa destinazione, così che il giro si potesse concludere nel più breve tempo possibile.
Nel nostro navigare in un mare di sporcizia e incuria tipico del quartiere in cui vivo, intercetto con lo sguardo il lento planare di una piccola piuma, il cui bianco, per la sua purezza, ricorda una qualsiasi pubblicità che invita ad acquistare quei prodotti che promettono di rendere i capi luminosi morbidi e candidi.
La suddetta piuma è planata fino a posarsi a terra sul marciapiede alle mie spalle e la meraviglia che portava con sè, si è persa nel mare grigio del cemento cittadino.
Rivolgo lo sguardo al cielo in cerca del propietario di tale piccola carezza ma gli occhi osservano solo altro grigio.
Non voglio dimenticare questo incontro. La mente, di solito così razionale, per un momento ha creduto nella presenza di un custode.