Un poco di bellezza, tanto basta!

Quando esco in passeggiata con Peach, mi ritrovo spesso sulla strada che porta verso un luogo a me caro, la biblioteca di quartiere . In questo luogo è iniziato quasi per caso il mio percorso di rinascita: bruciata come una fenice la ragazzina che sono stata è risorta, dalle ceneri della depressione post partum, la donna.

Come d’abitudine, entro nel recinto che confina con la strada e salgo i pochi gradini che mi separano dall’ingresso del centro. Qui posso riconsegnare o ritirare uno dei tanti titoli che prendo in consultazione, quelli che suscitano il mio interesse diventando automaticamente soggetto di ricerca e approfondimento finché la curiosità in modo naturale si esaurisce o muta forma.

In questo crovevia l’umano incontra se stesso dentro alla parola impressa su carta, dando vita a una forma rara di bellezza. Qualcosa di prezioso da conservare con cura,

Fuori, la memoria che metteva l’uomo al centro, è stata quasi del tutto cancellata.

L’area dove prima risiedeva un’antica fabbrica abbandonata si è trasformata in dormitorio di lusso con centinaia di appartamenti che creano linee e contorni nello spazio prospettico. L’occhio scorre verticalmente fino al cielo, lungo le pareti squadrate senza avere paura di perdersi.
Tutto ordinato secondo un programma prestabilito attraverso un alternarsi di bianco , grigio e trasparenze che hanno l’obbiettivo di alleggerire la visione prospettica dell’insieme.

Alquanto deludente per chi ama gli spazi aperti immersi nella natura. o i colori vivaci che si incontrano nel nord europa o nelle isole di Murano e Burano.

Qui sembra che ci siamo dimenticati che vivere è gioia. A difendere questa memoria quasi perduta, resta la biblioteca e solo una piccola porzione di cielo libero con le sue sfumature di rosa.

Un poco di bellezza, tanto basta all’occhio per illuminarsi e al cuore per vibrare di una rinnovata intensità.

Torna in alto